Quando cambia lo sguardo
Sono 50 i cittadini che hanno contribuito con sogni, pensieri, idee alla redazione del "Documento di contesto". Quando cambia lo sguardo, il piccolo borgo di Orino si trasforma in territorio ricco di potenzialità , possibilità , risorse.
Il Documento di Contesto è all'Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale (28 Dicembre 2020).
Urin di temp indrè – ORINO SMART VILLAGE
La redazione di questo documento, prevista dall’Atto di Indirizzo per la realizzazione del progetto denominato Ecomuseo (Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale numero 14 del 10-08-2020), è il risultato di sintesi ed integrazione di proposte, idee, punti di vista dei cittadini (50 persone) di Orino, espressi tramite contatto diretto (16 in riunioni organizzate, 20 in contesti informali) o raccontati attraverso la compilazione di questionari (11 anonimi, 3 firmati).
I contenuti sono stati divisi in due macro aree tematiche: Sostenibilità ambientale ed economica, Sostenibilità sociale che a loro volta si organizzano in sezioni.
Tutte le idee pervenute incontrano le linee guida e le strategie Europee[2] volte allo sviluppo di servizi in aree rurali, legati ai temi della sostenibilità ambientale, sociale, economica, con un richiamo alla responsabilità individuale per la sua realizzazione. Lo sviluppo di Smart Village richiede approcci cooperativi volti a coinvolgere i cittadini nei processi di progettazione e pianificazione del territorio.
Smart non significa necessariamente digitale, significa “intelligente”. Anche l’approccio a bassa tecnologia e la discesa energetica rientrano nella definizione di smart.
Il senso di comunità è al centro degli interessi dei cittadini ed è ritenuto quasi all’unanimità l’ingrediente fondamentale per progettare lo sviluppo futuro del paese. E’ smart pensare di poter coltivare il senso di comunità mettendo in rete i cittadini, affinchè diverse esigenze di diversi individui e le risorse umane di cui siamo ricchi, possano essere combinate tra loro generando benefici non solo per le persone coinvolte nello scambio, ma per molti, per la comuntà .
Lo sviluppo sostenibile è il core del documento di sintesi. Orino, rappresentato dai pensieri dei cittadini, si colloca in un contesto di possibile sviluppo territoriale intelligente, innovativo, in linea con il pensiero ecologico contemporaneo e al contempo con lo stile di vita dei nostri predecessori, che per secoli hanno convissuto in armonia con l’ambiente, utilizzando in modo equilibrato le risorse naturali locali per il proprio sostentamento.
I contributi dei cittadini ci rendono forti nel credere che è possibile costituire trame possibili per lo sviluppo presente e futuro partendo dalle tracce della memoria[3].
Marco-area tematica Sostenibilità ambientale ed economica
1. Commercio e piccole imprese
I cittadini di Orino ricordano con nostalgia le vie del borgo, ricche di piccole botteghe ed artigiani che, con le loro attività , rispondevano ai bisogni del vivere quotidiano, offrendo al contempo vivacità al paese. A questa visione del passato si accosta la presenza di Mauro Cilia e della sua realtà , di Sergio e Milena come una certezza, piacevole, necessaria, rassicurante, utile. Va riconosciuto al commercio di prossimità il valore di un servizo di responsabilità sociale. Le attività commerciali possono essere anche un servizio di responsabilità ambientale, come dimostrano le scelte ecologiche delle piccole imprese presenti in paese (detersivi alla spina, prodotti biologici).
È emerso da parte dei cittadini il desiderio di dare risalto alle attività commerciali presenti sul territorio comunale, organizzando una tavola rotonda che permetta la reciproca conoscenza degli attori, lo scambio di informazioni, risorse, aumentando la competitività di ogni singola attività che, inserita in una rete di supporto, può esprimere al meglio il proprio potenziale.
L’organizzazione del mercato settimanale con produttori del territorio è una delle proposte giunte per favorire una spesa sostenibile, per valorizzare i luoghi del paese e le attività commerciali presenti.
“Generare posti di lavoro legati alla cura del territorio” è un tema ricorrente nei pensieri degli orinesi, che desiderano preservare l’equilibrio esistente tra ambiente naturale ed antropico.
2. ViabilitÃ
Gli orinesi esprimono il desiderio di ripensare la viabilità soprattutto in centro paese, un borgo creato per la circolazione di carri ed adattato alla circolazione di automobili. E’ condivisa da molti l’idea di creare una ZTL chiusa al traffico, che valorizzi la piazza del paese come punto di incontro e socialità , come scenario di “tavolini” da bar in piazza. Si delinea il profilo di un paese che promuove la mobilità ecologica e salutista, con biciclette elettriche, utili per spostamenti all’interno del Comune, ma anche verso zone limitrofe. Sognando più in grande: la progettazione di punti di ricarica per mezzi elettrici.
I cittadini desiderano qualche parcheggio in più, ma senza deturpare l’ambiente. Anche l’accesso ai trasporti pubblici andrebbe ripensato, al fine di favorirne l’utilizzo per collegare Orino al territorio.
3. Edifici
I cittadini chiedono che le strutture donate al Comune o che fanno conoscere Orino vengano messi a servizio della Comunità . Esprimono il desiderio di riaprire le strutture chiuse per offrire opportunità a “chi il paese l’ha vissuto e da Orino non se ne è mai andato”.
Lo stabile dell’ex asilo e la Rocca sono tra gli edifici che i cittadini sono più interessati a conservare e valorizzare.
É stato espresso il desiderio di ripristinare il campo da bocce alla Rambla.
4. Ecoturismo
Si profila l’idea di un paese vocato all’ecoturismo[4], in cui si potrebbero sviluppare percorsi ambientali e guide escursionistiche.
I numerosi immobili sfitti e inutilizzati potrebbero essere ripensati per essere trasformati in albergo diffuso. Villeggianti e turisti vengono riconosciuti come parte integrante della comunità , come risorse sia in termini di idee e scambi che derivano dal confronto relazionale, che in termini economici.
Si rileva la necessità di ripensare il borgo ed i servizi offerti per poter rispondere ai bisogni dei frequentatori occasionali, oltre che a quelli dei residenti.
5. Cura della Montagna
La Montagna, che per secoli ha sostentato i nostri predecessori in cambio di cure, viene riconosciuta come risorsa da proteggere e valorizzare. C’è interesse per la legna da ardere come combustibile ad uso domestico; si delinea la possibilità di riportare in auge, con i dovuti adattamenti alle necessità contemporanee, l’Uso civico del lignatico.
La frequntazione dei sentieri da parte di escursionisti e bikers è in continuo aumento, complice l’incremento del turismo di prossimità indotto dal Covid-19. Emerge la necessità di manutenere i sentieri, di segnalarli adeguatamente, di ragionare sulla mancanza di punti acqua per abbeverarsi, di interfacciarsi con gli esperti del Parco Regionale Campo dei Fiori affinchè i selvatici e i nuclei di interesse naturalistico vengano tutelati e valorizzati.
Le piogge intense hanno evidenziato la fragilità del contesto dal punto di vista del dissesto idrogeologico e la necessità di programmare interventi.
È stato espresso a più voci il bisogno di manutenzione del verde, soprattutto nelle Vie che si dirigono dal centro del borgo alle zone limitrofe boschive in cui molti alberi incombono su strade e abitazioni.
6. Agricoltura
L’agricoltura di montagna, come pratica di auto-produzione ma anche professionale, è un altro tema di interesse. Emerge la difficoltà ad accedere a terreni coltivabili, per alti costi di acquisto o per difficoltà di risalire al proprietario. In linea con i ricordi dell’agricoltura praticata in paese, appare la proposta di orti condivisi e agricoltura di comunità . Tra i tipi di coltivazione appartenenti alla tradizione territoriale, è stata proposta la coltura della canapa e l’approfondimento delle sue molteplici modalità di utilizzo, ad esempio fibre tessili, isolante termico per edilizia, uso alimentare.
Coerentemente alla volontà di valorizzare il patrimonio collettivo rappresentato dalla Rocca, è stato proposto di progettare la riqualificazione dei terrazzamenti che la circondano, recuperandoli alla pratica agricola di comunità .
Macro-area tematica Sostenibilità sociale.
7. Servizi alla persona
Gli orinesi pensano agli anziani, risorsa anche culturale da valorizzare. In paese mancano servizi di assistenza, manca una struttura residenziale (es. Casa famiglia) o un co-housing per anziani.
Al polo opposto del ciclo della vita: i bambini. Ri-emerge il desiderio di una spazio dedicato alla socialità condivisa per anziani, per giovani madri, in linea con ciò che si era spontaneamente creato in passato negli spazi del centro socio-assistenziale.
Famiglie del paese si sono auto-organizzate all’interno di un progetto simile ad una scuola parentale e desiderano far conoscere l’esperienza di scuola sul territorio: le “aule sussidiarie” sono tutti i luoghi in cui è possibile fare scuola imparando dall’esperienza. Tra i sogni per il futuro di Orino compare la scuola di paese.
8. Cultura
Si desidera valorizzare i luoghi della cultura già esistenti, come ad esempio la biblioteca comunale, per realizzare eventi ed iniziative per abitanti e visitatori. Emerge il bisogno di una maggiore collaborazione tra associazioni e di animare la vita di comunità e le vie del Borgo con Feste, allestimenti Natalizi, la pratica di ricorrenze tradizionali come il Palio del paese, invernale ed estivo, il Gelato in piazza, luglio dialettale, pizza in piazza, il Capodanno.
Tra le nuove idee compare: l’organizzazione di corsi (ad esempio musica e fotografia) valorizzando le competenze dei nostri concittadini e concorsi di pittura; “Le giornate del tempo che fu”, feste dedicate alla rievocazione dello stile di vita contadino con costumi, ricette, convivialità , arti e mestieri. I cittadini sognano Orino “paese della musica”, “paese delle fiabe dipinte”, aiuole e balconi fioriti, Orino “perla della Valcuvia”.
Arti e mestieri sono un altro tassello fondamentale agli occhi degli orinesi. E’ stato inserito nella sezione cultura poichè ad oggi, risulta molto complicato ipotizzare la riapertura di botteghe come attività commerciali. Il territorio è molto vocato all’ecopedagogia e, in quest’ottica, la riapertura di botteghe di arti e mestieri potrebbe avviarsi proprio come attività culturale, volta a custodire, valorizzare, tramandare la “cultura del fare”.
9. Comunicazione
Il tema della comunicazione viene affrontato da tre punti di vista:
- Relazionale, si evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alle relazioni e alla modalità di comunicazione di contenuti, alla trasparenza.
- Organizzativo-relazionale, emerge la necessità di organizzare la comunicazione in modo che nessun cittadino si senta escluso dal sistema informativo, evitando le conseguenti dinamiche relazionali legate alla sensazione di sentirsi esclusi .
- Organizzativo-logistica, è stato richiesto a più voci un sistema di informazione che possa mettere al corrente i cittadini sia di eventi culturali, quanto di contenuti pratici e pragmatici, come ad esempio lavori in corso, interruzione di erogazione dell’acqua, scadenza pagamenti.
Sono giunte come proposte concrete in risposta ai bisogni emersi: la creazione di un canale di comunicazione dedicato all’ecomuseo diffuso che racchiuda tutti i contenuti inerenti alla “vita di comunità ”, la strutturazione di un APP dedicata al raggiungimento del medesimo risultato.
E’ un bisogno emergente del progetto la necessità di documentare con supporti multimediali il percorso in essere. Si rileva la necessità di individuare all’interno della comunità risorse umane in grado di narrare, attraverso una pluralità di linguaggi (immagini, racconti, disegni) questo processo di strutturazione di comunità che affonda, forse inconsapevolmente, le sue radici in decenni di impegno delle Municipalità che si sono succedute, partendo quindi dal riordino e catalogazione dei progetti che hanno interessato negli anni il nostro territorio.
Il presente lavoro è la dimostrazione dell’importanza di agire in sinergia e consapevolmente. Oggi, riconoscendo il valore del lavor di ieri, possiamo veramente cominciare a realizzare una progettazione a medio-lungo termine, forse complessa, ma necessaria.
10. La spiritualitÃ
Alcuni cittadini hanno espresso la speranza di una collaborazione attiva e costruttiva con la Parrocchia, l’Oratorio e la Chiesa.
Emerge più in generale il desiderio di coltivare e rendere fertile la dimensione spirituale del territorio che ci ospita, favorendo la meditazione e il dialogo delle anime nel rispetto della sensibilità di ogni cittadino.
CONCLUSIONI
Si ritiene utile trasformare in una buona pratica l’esperienza di raccolta informazioni promossa dal Sudore Sociale, proponendo di lasciare una “cassetta delle idee” affissa sotto al portico del Comune, affinchè i cittadini possano costantemente scrivere ed imbucare i loro pensieri.
Dall’analisi di contesto descritta in questo documento, si propone la creazione di tavoli di lavoro, presieduti da Cittadini e Consiglieri Comunali da nominare di comune accordo. In alcuni tavoli la figura del Coordinatore potrà essere affidata collegialmente a più di una persona. I tavoli sono permanenti, aperti senza formalità alla collaborazione volontaria dei cittadini interessati, con la consapevolezza dell’importanza di partecipare responsabilmente. Ogni sei mesi o al bisogno (prima scadenza 30 giugno 2021) si fa collettivamente e pubblicamente il punto della situazione.
Ogni tavolo avrà il compito di pianificare azioni concrete, coerenti con le indicazioni contenute in questo documento di contesto, quindi con i sogni, desideri, bisogni dei cittadini, individuando i passi da fare, le risorse, anche volontarie, disponibili e quelle da acquisire.
Si propone un iniziale momento formativo sul metodo di progettazione[5] con i referenti dei tavoli di lavoro, al fine di condividere principi, ideali, valori, con l’obiettivo di creare un’organizzazione che si basi su relazioni solide. Ogni tavolo verrà supportato con adeguati strumenti di pianificazione e progettazione.
Le azioni proposte verranno discusse nel gruppo con la finalità di garantire la simmetria tra le scelte operate all’interno dei tavoli di lavoro, il presente documento e i temi dello sviluppo sostenibile.
Le azioni concordate verranno presentate al Sindaco (con modalità da definire) affinchè, ove necessario, vengano recepite nei documenti di programmazione del Comune (Bilancio annuale e pluriennale e PEG).
Si rende, inoltre, necessario definire le modalità di condivisione e pubblicazione delle informazioni inerenti a questo percorso di Democrazia Partecipata.
[1] https://www.infocamere.it/sostenibilita
[2] https://enrd.ec.europa.eu/
[3] Candela e P. L. Arena, Cultura Materiale e Paesaggio Montano, Aracne Editore.
[4] L'idea di Ecoturismo è ben rappresentata dalle parole di Hector Ceballos-Lascurain, architetto messicano che nel lontano 1988 coniò questa definizione: «Viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente (passata e presente) delle aree di destinazione» .
[5] La Permacultura: https://www.permacultura.it/
Commenti
Posta un commento